CHIESA DI SAN GIOVANNI
Per avere riscontro documentario della sede plebanale de Poncinico presso la chiesa di San Giovanni dobbiamo attendere il XIV secolo. Solo un piccolo rilievo di sommaria fattura. raffigurante la Resurrezione di Gesù dal sepolcro, oggi conservato
in sacrestia, attesta questo primo edificio sacro, in seguito ripetutamente modificato.
Al rifacimento cinquecentesco risalgono la pala raffigurante La Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e San Floriano, oggi collocata sulla parete sinistra della navata centrale, e il paliotto in legno intarsiato e ricoperto da foglia d’oro, con le immagini dei Santi titolari.
La seconda metà del Settecento vede la radicale trasformazione dell’antica pieve, che aveva perso frattanto i suoi diritti di parrocchiale ed era passata a rango di semplice chiesa sacramentale.
Il nuovo tempio venne dotato di quattro cappelle laterali esterne alla struttura principale. Le due più lontane dal presbiterio accolgono all’epoca, rispettivamente, quella a sinistra il fonte battesimale del XVI secolo e quella a destra l’altare coevo della Santissima Trinità, in legno intagliato e dipinto, donato nel 1773 alla chiesa dal conte Loredan Gio Batta di Polcenigo.
Oggi il suo posto è occupato da. un confessionale, mentre l’ancona dell’altare, che reca inserita una tela cinquecentesca di autore ignoto raffigurante la Santissima Trinità, è visibile nella cappella del battistero. Nelle due cappelle più vicine al presbiterio sono eretti sul finire del Settecento due nuovi altari marmorei gemelli, commissionati al noto altarista pordenonese Antonio Nardi. In quello di destra è oggi inserito un paliotto contenente un bassorilievo con il Battesimo di
Gesù, donato alla. parrocchia nel 1875 dalla Società Operaia di San Giovanni. La pala sovrastante, con il Martirio di San Bartolomeo (datato 1804) è opera del sacerdote e pittore Sebastiano Valvasori di Sacile, autore anche della tela con Madonna del Carmelo con Bambino in gloria tra gli angeli,visibile nella parete destra della navata. centrale.
Nell’altare gemello di sinistra, che inizialmente accoglieva quest’ultima, è stata in seguito collocata una statua. di identico soggetto, opera dell’udinese Luigi Pizzini.
Ai primi del Novecento, l’aumento della popolazione impose un nuovo ampliamento, opera dell’architetto canevese Domenico Rupolo; con questa forma la chiesa di San Giovanni, ottenuta nel 1853 la tanto desiderata autonomia parrocchiale, è giunta ai nostri giorni.
Nel 1928 Angelo Della Toffola, originario di San Giovanni, realizza un nuovo altar maggiore marmoreo, riutilizzando il vecchio tabernacolo come supporto e adornamento per il Santissimo. Nel 1960 la chiesa si dota. dell’attuale facciata, caratterizzata da due avancorpi in funzione di atrio per le nuove entrate laterali; nello stesso anno, viene portata nella. parrocchiale per motivi di sicurezza, e da allora è conservata in sacrestia, la tela settecentesca realizzata per la chiesa di San Floriano dal pittore Egidio Dall’Oglio, raffigurante La Madonna Assunta con Bambino, San Giovannino, San Floriano, San Bartolomeo e Sant’Antonio abate.
Opere contemporanee completano l’ultimo rifacimento del tempio, abbellito da. finestroni in vetro soffiato e piombo, su indicazione del maestro Pino Casarini, e dal portale in rame sbalzato dello scultore Pierino Sam.