CHIESA DI SAN MICHELE
Il piccolo e suggestivo edificio sacro sorge in zona collinare poco sopra il paese, in posizione appartata tra prati e boschi, ma in vista delle sorgenti del Livenza.
A fronte della sua titolazione, che farebbe suppone un’origine altomedievale, forse longobarda, il primo documento che ne attesta la presenza risale soltanto al 1295, anno in cui donna Hengerada, moglie di Gerardo dei signori di Polcenigo, nel suo testamento destinava un mantile alla chiesa.
I lavori di restauro effettuati nel 1999 hanno evidenziato che l’oratorio è stato sopraelevato rispetto all’altezza originaria e che il piccolo presbiterio, il rosone in facciata e le due finestre a destra risultano aggiunti in periodi successivi alla prima costruzione dell’edificio.
Della ricchissima decorazione pittorica dell’interno sopravvivono, dopo i gravi danni subiti per i colpi d’artiglieria ricevuti nel 1917, solo alcuni lacerti di affresco (un frammento di una Crocifissione, un devoto in atto di preghiera e poco altro) che consentono di ipotizzare una datazione tre-quattrocentesca.
La chiesetta annoverava anche una pala seicentesca raffigurante la Santissima Trinità, San Michele e San Lorenzo, conservata oggi per ragioni di sicurezza nella parrocchiale di San Lorenzo di Coltura.